Perdere peso richiede delle rinunce che spesso creano un forte disagio psicologico, ma seguendo alcuni consigli è possibile ottenere benessere mentale oltre che fisico
La parola dieta deriva dal latino diaeta, che deriva a sua volta dal greco dìaita, ed indica il modo di vivere nei confronti dell'assunzione del cibo. Dieta dunque non significa necessariamente mangiare poco per dimagrire (che sarebbe la famosa dieta ipocalorica): potrebbe anche essere una dieta per aumentare di peso (ipercalorica), studiata per affiancare una particolare attività sportiva (ad esempio iperproteica per aumentare la massa muscolare), per non avere problemi di salute (pensiamo ai celiaci che non possono assumere alimenti con glutine) o legata a una scelta personale (ad esempio una dieta vegetariana).
Tuttavia, nell'uso comune, quando si parla di dieta, ci si riferisce il più delle volte a quella ipocalorica, quindi alla dieta per perdere peso. Una delle difficoltà più grandi che la persona affronta quando si mette a dieta per dimagrire è di tipo psicologico. Infatti per perdere peso è spesso necessario ridurre la quantità di carboidrati (addirittura bisogna pesarne la quantità pasta con la bilancia elettronica), bisogna evitare le saporite fritture (quasi sempre), dobbiamo privarci dei gustosi dolci (con poche eccezioni). Insomma quello che affrontiamo è tecnicamente un sforzo psicologico!
Il corpo umano è una macchina dal funzionamento molto complicato: l'alimentazione è principalmente assunzione di quanto necessario al metabolismo e alle funzioni vitali quotidiane. Su questo siamo quasi tutti d'accordo (almeno si spera) e quindi, meccanicamente, si dovrebbe mangiare solo per sopravvivere. Ma non è così semplice! Infatti l'alimentazione ha anche un suo risvolto psicologico che non è da sottovalutare.
Il cibo innesca una serie di risposte sensoriali ed emotive molto potenti. Tutto comincia con i colori del cibo che ci seducono attraverso la vista (anche per questo vengono usati coloranti che richiamano i nostri stereotipi mentali), poi arrivano gli odori che attraverso l'olfatto rafforzano quanto già accaduto attivando la produzione dei succhi gastrici e facendoci provare appetito (si crea una sorta di riflesso condizionato con conseguente attivazione neurale), poi alla nostra lingua arrivano i sapori che se di nostro gradimento ci fanno sentire bene (aumenta il livello di neurotrasmettitori legati alla felicità come la seratonina), a questo va aggiunto anche il tatto poichè la consistenza del cibo (soprattutto a livello orale) assume un ruolo chiave in questo abbraccio di segnali ricevuti, trasdotti, percepiti ed elaborati: potremmo paragonare una piacevole mangiata quasi ad un soddisfacente rapporto sessuale!
Spiegato tutto ciò, è probabilmente abbastanza semplice capire perchè fare la dieta non è affatto facile dal punto di vista psicologico. E' privazione di qualcosa di piacevole e raggiungibile. E' uno sforzo da fare per molti giorni della propria vita, come se non ci fossero già abbastanza problemi. Per quale motivo una persona che torna stressata da una giornata di scuola o lavoro deve privarsi del piacere della tavola?
Proprio questa ultima domanda ci fa aprire gli occhi su un delicato aspetto: molte persone (secondo recenti ricerche ben il 41% dei casi) sono diventate sovrappeso per colpa della cosiddetta fame nervosa, ovvero l'assumere cibo per riempire il vuoto che si sente dentro, una sorta di magiare (non bere) per dimenticare! E' semplice: viviamo in un modo frenetico, falso e ricco di insoddisfazioni... mangiare è uno dei piaceri della vita e quando mangiamo stiamo bene! Ritornando alla questione centrale, è infine abbastanza evidente che fare la dieta per dimagrire è un'esperienza psicologica molto impegnativa per tutti e a maggior ragione per le persone che hanno trovato nella buona tavola una valvola di sfogo dai problemi della quotidianità.
La domanda fondamentale da porsi, al culmine di questa disamina, è: si più fare la dieta senza cadere in depressione? E se si, come? Rispondiamo a ciò analizzando 10 aspetti con cui spesso ci si trova ad aver che fare seguendo una dieta, i quali hanno particolari risvolti psicologici che possono divenire decisivi.
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INFORMAZIONI SULL'AUTORE DELL'ARTICOLO Il dott. Giacomo Scuderi, Psicologo e Giornalista, si occupa di consulenza e sostegno psicologico per depressione, ansia, attacco di panico, disturbo ossessivo compulsivo, conflitti di coppia ed altre difficoltà. Effettua interventi di psicologia del lavoro, dello sport, per lo studente, per la disabilità; cura la realizzazione ed il coordinamento di progetti. Clicca qui per contattarlo. |
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