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Ebony Girl

Vengono considerate sessualmente più disponibili o sono oggettivamente più attraenti? Alcune ricerche provano a rispondere a questo quesito.

Razzismo, discriminazione e pregiudizio sono oggi tematiche di forte attualità. L'elevato volume dei flussi migratori degli ultimi anni ha generato una reale tensione sociale: una parte della politica ha utilizzato questa tensione per ottenere consensi, innescando un pericoloso circolo vizioso che esalta gli animi, mentre un'altra parte della politica è innegabile che abbia saputo costruire spietati modelli di business in nome della solidarietà: sono due faccie della stessa medeglia, dati di fatto facilmente osservabili che mai verranno ammessi da chi è corrotto da un'ideologia. Razzismo, discriminazione e pregiudizio, sfruttamento e oggettificazione esistono!

In questo tempestoso mare in cui si naviga in epoca contemporanea, è interessante approfondire un particolare tipo di pregiudizio che esiste nei confronti delle persone di colore noto come "stereotipo di Jezebel". Con esso si indica quel fenomeno per il quale le donne di colore sono considerate sessualmente più disponibili rispetto alle donne caucasiche. Joel Anderson, tra gli studiosi che ha approfondito questo particolare tipo di stereotipo, in un primo studio ha osservato un gruppo di studenti caucasici sottoponendoli a eye-tracking: è emerso chiaramente che, nel caso delle donne di colore, l'attenzione era verso le zone erogene, cosa che non accadeva per le donne di etnia caucasica. In un esperimento successivo, con un gruppo più significativo di individui di etnica caucasica, è stato effettuato un test di associazione tra immagini di donne e concetti vari (qualità, mestieri, oggetti, animali): in questo caso si è riscontrata una lieve prevalenza di associazione della donna di colore con oggetti o animali. Tali dati potrebbero far sospettare che la donna nera sia per pregiudizio più facilmente considerata un oggetto depersonalizzato? Facciamo due riflessioni.

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La prima riflessione riguarda il pregiudizio in sè. Esso trova la sua spiegazione scientifica nel sistema di "risparmio energetico" del cervello dell'homo sapiens: l'essere umano conosce la realtà che lo circonda attraverso un processo di categorizzazione, ovvero riunisce le informazioni affini in gruppi, in modo da semplificarne e velocizzarne la spiegazione ed individuazione. Questo processo, che in ottica evolutiva permette di risparmiare risorse cognitive, ha tuttavia un forte limite e ci porta a costruire i cosiddetti stereotipi. Lo stereotipo è un'opinione precostituita, generalizzata e difficilmente sradicabile. Lo stereotipo è il nucleo cognitivo del pregiudizio (pensiero preventivo) e dell'atteggiamento (comportamento orientato dal pregiudizio). Se il pregiudizio si baserà sullo stereotipo che l'uomo di colore è al 90% uno spacciatore di droga, l'atteggiamento sarà quello di starne ben lontani! Se un pregiudizio invece, come nel caso dello "stereotipo di Jezebel", si costruirà sull'opinione precostiutita che la donna di colore è al 90% una prostituta da strada, si attiveranno una serie di fantasie erotiche. Ancora diverso se pensiamo ai terribili anni che hanno visto gli USA schiavisti in epoca moderna: si potrebbe individuare lo stereotipo dell'uomo di colore considerato inferiore, animale da lavoro e da compravendita. Discorso simile se pensiamo ai nazisti della Germania anni '30 (l'ebreo è inferiore, usuraio da eliminare). Il pregiudizio è, come detto, un fatto umano, terribile ma facente parte del nostro funzionamento cognitivo. Si può superare solo con la cultura. Per questo il razzista è spesso un ignorante! Solo chi ha sete di conoscenza va oltre le apparenze ed è in grado di sgretolare le rigide opinioni arricchendosi di una visione più ampia. Per superare lo "stereotipo di Jezebel" ed altri pregiudizi bisognerebbe dunque lavorare sull'educazione!

La seconda riflessione riguarda invece la sensualità oggettiva della donna. Forse si potrebbe ipotizzare che lo stereotipo e la fantasia, ovvero il pregiudizio e il desiderio, si muovano su strade parallele? In questo caso il problema sarebbe molto diverso: le donne di colore hanno, per caratteristica del gruppo etnico, alcune zone erogene particolarmente in evidenza: labbra carnose, seni abbondanti, glutei in evidenza, gambe lunghe. E se questo attivasse zone più arcaiche del cervello dell'uomo, andando a precedere i processi corticali della cognizione? Non ci sono ancora abbastanza studi per confermare questa ipotesi. Certo è che il razzismo fa schifo e va combattuto. Altresì vivere guidati dai pregiudizi è come stare in una prigione: dunque, per essere veramente liberi, impariamo a non temere ciò che non conosciamo. Impariamo ad avere curiosità. Impariamo ad capire prima di giudicare. E se vediamo una bella donna di colore, prima di "provarci" spavaldi, ricordiamo che al 90% potrebbe essere un medico o un avvocato che, al pari di una bianca, ci denuncerebbe immediatamente per molestie.

Dott. Giacomo Scuderi

INFORMAZIONI SULL'AUTORE DELL'ARTICOLO

Il dott. Giacomo Scuderi, Psicologo e Giornalista, si occupa di consulenza e sostegno psicologico per depressione, ansia, attacco di panico, disturbo ossessivo compulsivo, conflitti di coppia ed altre difficoltà. Effettua interventi di psicologia del lavoro, dello sport, per lo studente, per la disabilità; cura la realizzazione ed il coordinamento di progetti. Clicca qui per contattarlo.

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